29 Settembre 2023, Ferrara
Dopo il seminario in-formativo “Lavoro dignitoso, formazione professionale e pace nel Corno d’Africa” – organizzata il 14 marzo presso la Camera della Lavoro ER di Bologna – il 29 settembre siamo tornati a parlare di Eritrea e Somalia alla Camera del lavoro di Ferrara: un ulteriore momento di riflessione e confronto organizzato nell’ambito di progetti finanziati da AICS Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo e realizzati da Nexus ER nella regione del Corno d’Africa, in particolare in Somalia e in Eritrea.
Un ulteriore momento di riflessione che ha permesso al pubblico di riflettere sul reciproco impatto che i diversi processi di sviluppo in corso negli stati della regione hanno a livello politico sociale ed economico, la loro interdipendenza nello scenario globale, e il ruolo cruciale dei sindacati nei processi di dialogo sociale e, quindi, nei processi di democratizzazione.
Ed è proprio grazie alla promozione del dialogo sociale, promosso dalla cooperazione che è possibile parlare del Corno d’Africa in modo “inusuale”, come afferma in apertura Marco Trovato, direttore editoriale di Africa Rivista: una regione generalmente associata a crisi umanitarie, devastazioni, guerre e conflitti, ma dove al contempo esiste una società civile vivace e che ambisce ad acquisire diritti civili sul lavoro e libertà individuali su cui fa perno la cooperazione internazionale.
Il ruolo centrale della cooperazione per il conseguimento dei diritti del lavoro, la pace e la democrazia è il tema principale dell’intervento di Sabinia Guarracino dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che apre l’incontro partendo dalla situazione somala:
«Uno dei settori più importanti, complessi e decisivi per il paese è quello legato all’obiettivo 16 dell’agenda 2030: costruire e promuovere pace, stabilità e uno stato di diritto; target ambiziosi su cui la cooperazione italiana non si tira indietro. Nexus Emilia Romagna e la sua rete di partner grazie al progetto “I.N.FORMA.L. – Istruire, Normare, FORMAre, Lavorare. Dall’informale al formale per la crescita inclusiva, la pace e il dialogo sociale in Somalia AID 012590/03/0” hanno l’obiettivo di creare lavoro dignitoso per donne e uomini, favorendo il dialogo sociale e la pace»
Salvatore Marra, responsabile per le politiche europee e internazionali della CGIL, prosegue il dialogo con il pubblico sviluppando uno dei punti centrali del seminario: il ruolo del mondo del lavoro e la promozione dei diritti dei lavoratori come motore del dialogo sociale e della democratizzazione del paese: «La costruzione di una democrazia non è mai avvenuta senza una partecipazione del mondo del lavoro. CGIL e l’istituto di cooperazione internazionale, Nexus Emilia Romagna, rifuggendo da una logica neocoloniale, mettono a disposizione capacità, conoscenze e risorse, anche economiche, per supportare le realtà della società civile locale, non sostituendosi ad esse nel loro percorso. Grazie alla costruzione di reti di partenariato, si promuove il dialogo sociale, in particolare, in ambito lavorativo, incentivando, quindi, processi di democrazia».
A questo proposito – afferma Salvatore Marras – è importante sottolineare l’importanza dell’analisi del contesto e, in base ad esso, della costruzione di azione ad hoc per raggiungere le conquiste sindacali. I sindacati che ci sono nei paesi del Corno d’Africa, per esempio, sono differenti l’uno dall’altro e, pertanto, hanno richiesto e richiedono progetti e processi specifici: non possono esserci misure precostituite che non tengano conto del contesto politico e sociale e del processo storico in corso in ogni singolo paese.
In Somalia, per esempio, Nexus Emilia Romagna ha iniziato anni fa un percorso accanto al sindacato locale: si è passati da una fase in cui si lottava affinché il sindacato venisse riconosciuto dalle forze politiche, a una fase, quella attuale, in cui partecipiamo insieme al sindacato al dialogo con le istituzioni per far uscire i lavoratori dall’economia informale (progetto I.N.FORMA.L https://somaliainformal.nexusemiliaromagna.org): un grande passo avanti, frutto di un lungo processo, in cui è stato fondamentale definire una strategia specifica per quel particolare contesto.
A questo proposito, talvolta Cgil e Nexus Emilia Romagna (Nexus ER) sono accusate di collaborare con i regimi sanguinari e di essere vicine alle dittature; è successo anche in seguito all’impegno in Eritrea, dove da anni il sindacato e Nexus ER portano avanti azioni di cooperazione internazionale e, attualmente, insieme a diversi partner internazionali, sono impegnate nel progetto “Dialogare, formare, contrattare: il lavoro come strumento di pace – AID 11604”
«Quello che noi crediamo» afferma Salvatore Marra «è che senza rinunciare a un centimetro delle nostre posizioni di democrazia, indipendenza e libertà, in molte situazioni è fondamentale tenere quel minimo di dialogo possibile con la società civile, perché l’alternativa è l’isolamento totale di quel paese. In Eritrea per esempio, siamo orgogliosi di formare, grazie ai nostri progetti di cooperazione, alcune centinaia di giovani nei centri di Massaua, Asmara e Keren. Formazioni programmate ed elaborate anche grazie alla ricerca ’’Inchiesta sul mercato del lavoro in Eritrea: riqualificazione e formazione professionale nei settori dell’informatica, turismo/ospitalità e catena del freddo” a cura di Nexus ER e pubblicata da Futura Editrice in italiano (https://www.futura-editrice.it/prodotto/inchiesta-sul-mercato-del-lavoro-in-eritrea-ebook/) e inglese (https://www.futura-editrice.it/prodotto/a-labour-market-survey-on-eritrea-ebook/) e realizzata nell’ambito nel progetto che mira in primo luogo a condurre un’analisi vera e propria dei bisogni in merito alla formazione professionale in Eritrea, specificamente nei maggiori centri economici di Asmara e Massawa, allo scopo di fornire un tracciato completo utile alla preparazione di corsi di formazione per lo sviluppo di abilità professionali, tentando quindi di cogliere gli aspetti della domanda e dell’offerta nel mercato del lavoro nei settori dell’informatica, turismo e catena del freddo».
Il nodo cruciale delle alleanze e il ruolo dei lavoratori e dei sindacati nel dialogo sociale, sono esplicitate anche da Omar Faruk Osman Nur, Segretario Generale della Federazione dei Sindacati Somali (FESTU), nel suo video-messaggio, inviato per l’occasione:
«La promozione dei diritti umani e dei lavoratori è fondamentale nel processo di democratizzazione: crediamo che quando c’è giustizia, la pace si realizza e trionfa; per questo stiamo sostenendo i diritti delle donne e degli uomini che lavorano e la lotta contro la violenza di genere».
Diritti, dialogo sociale e democratizzazione, sostiene Osman, si possono conseguire e sono perseguiti da FESTU grazie alla cooperazione e il partenariato anche con altre realtà della società civile del Corno d’Africa e grazie a una rete di partner internazionali.
Anche Fiorella Prodi, Presidente Nexus ER, sottolinea come intervenire sul mondo del lavoro significa creare spazi di democrazia; ne è un esempio il progetto, sempre finanziato da AICS, condotto in Niger che, come quelli in fase di realizzazione nel Corno d’Africa, vuole incentivare il lavoro formale, la crescita occupazionale tra le fasce più fragili (in particolare i migranti), e quindi uno stato di diritto. Infatti, come sostiene Fiorella Prodi, solo dove c’è una classe di lavoratori tutelati e organizzati, il lavoro non rappresenta esclusivamente uno strumento precario per il sostentamento, ma diventa il terreno in cui si può intavolare il dialogo sociale: si può creare un contesto in cui i lavoratori possono negoziare con le istituzioni.
Il progetto condotto in Niger sulla migrazione, spiega la presidente, è un progetto complesso attuato in un contesto di instabilità politica, in cui il supporto al lavoro formale ha un ruolo tutt’altro che marginale: con la formazione professionale e la possibilità di creare piccole imprese individuali e collettive, i beneficiari acquistano un potere di negoziazione che è alla base del dialogo sociale e di conseguenza al rafforzamento di uno stato di diritto e di democrazia.
Anche Chiara Lombardi, Direttrice di Volontariato Internazionale per li Sviluppo (VIS), partner di Nexus ER nel progetto in Eritrea, ribadisce e approfondisce l’importanza di agire nel mondo del lavoro per incentivare processi di democrazia.
Vis promuove la formazione professionale e l’inclusione lavorativa, come strumenti per migliorare le condizioni di vita dei giovani che vivono in condizioni di vulnerabilità e lo fa in tantissimi paesi del mondo. In Africa si è costituita la “Don Bosco Tech Africa” – l’ente salesiano con sede a Nairobi che coordina circa 113 scuole tecniche salesiane in oltre 34 paesi del continente africano. I centri di formazione professionale della rete puntano a una professionalizzazione dei beneficiari secondo standard qualitativi internazionali. Infatti, l’obiettivo della formazione professionale è il riscatto sociale dei giovani, sia che vogliano vivere nel proprio paese, sia che vogliano costruirsi un futuro altrove. La professionalizzazione dà potere negoziale, sostiene Chiara Lombardi, da cui consegue una tutela maggiore rispetto al precariato, informalità e sfruttamento della forza lavoro.
Un altro argomento centrale dell’incontro è quello della migrazione; un terreno scivoloso per la cooperazione internazionale, a causa delle distorsioni attuate dai media e della strumentalizzazione a livello politico che non permette una comprensione realistica del fenomeno. A questo proposito Marco Trovato riporta alcuni dati fondamentali per sfatare alcuni pregiudizi.
Il 97% della popolazione africana resta nel proprio paese. La maggior parte delle persone appartenenti a questa minoranza, che per ragioni diverse lasciano il proprio paese (ambizioni economiche legate a mancanza di opportunità, rischi individuali, emergenze climatiche, ecc.) si muovono all’interno del continente africano.
Abbandonando per un attimo le situazioni estreme (crisi, climatiche, guerre, persecuzioni, ecc.), alcuni dati e un’analisi del contesto africano ci aiutano a delineare un’immagine del continente più articolata rispetto a quella ad oggi più diffusa. Ogni anno, in ragione di un boom economico che diversi paesi dell’Africa stanno vivendo da una quindicina d’anni, nel continente africano si creano 3 milioni di nuovi posti di lavoro. Tuttavia, i giovani che escono dal mondo della formazione sono circa 12 milioni, quindi 9 milioni di giovani non trovano lavoro. Perché accade questo? Perché le economie africane si basano essenzialmente sulle esportazioni di ricchezze (es. idrocarburi, metalli, ecc.) la cui trasformazione avviene in altri paesi. Tra i tanti esempi ne citiamo uno: la Nigeria, il 6° paese al mondo per esportazione di petrolio, è costretta a spendere 22 miliardi di dollari per poter importare la benzina; si tratta di un ammontare superiore a quanto spende il paese per l’istruzione e la sanità: questo significa esportare milioni di posti di lavoro.
E a questi dati si ricollega l’intervento di chiusura, quello di Salvatore Marra, che ricorda come sia necessario abbandonare le logiche neo colonialiste e predatorie quando ci si siede al tavolo con i paesi interlocutori per negoziare i rapporti commerciali, altrimenti i flussi migratori non sicuri sono destinati ad aumentare, quanto il precariato, l’informalità e lo sfruttamento della forza lavoro.
Il dibattito lungo e articolato presenta molte informazioni e approfondimenti interessanti; a questo link trovate la sua versione integrale: https://fb.watch/nnCtzXn_yD/
Altri link utili per approfondimenti:
Link progetto in Somalia “I.N.FORMA.L. – Istruire, Normare, FORMAre, Lavorare. Dall’informale al formale per la crescita inclusiva, la pace e il dialogo sociale in Somalia – AID 012590/03/0” – https://somaliainformal.nexusemiliaromagna.org/
Link progetto in Eritrea “Dialogare, formare, contrattare: il lavoro come strumento di pace – AID 11604” https://www.nexusemiliaromagna.org/dialogare-formare-contrattare-il-lavoro-come-strumento-di-pace/
Link ricerca “Inchiesta sul mercato del lavoro in Eritrea: riqualificazione e formazione professionale nei settori dell’informatica, turismo/ospitalità e catena del freddo” https://www.nexusemiliaromagna.org/ricerca-inchiesta-sul-mercato-del-lavoro-in-eritrea-riqualificazione-e-formazione-professionale-nei-settori-dellinformatica-turismo-ospitalita-e-catena-del-freddo/